La produzione americana di affettatrici vanta ormai un secolo di storia;è caratterizzata da imponenti macchine dai meccanismi molto raffinati e con tutta la meccanica in vista.
Il risultato percepito oggi è quello di un'affettatrice ben studiata in ogni singolo dettaglio, a partire dai decori dorati che incorniciano tutta la cassa fino alla forma stessa di quest'ultima.Si può intuire con quanta cura si dedicassero ad ogni singola macchina senza lasciare nessun componente ad una forma scontata. In modo particolare ,nell'affettatrice Berkel modello 80 si fa il tentativo di andare a nascondere molti degli ingranaggi che in realta' oggi amiamo avere in vista. Puo'quindi saltare all'occhio dei più eperti l'originale scelta di posizionare la vite senza fine sotto il piatto di scorrimento del carrello ,a scomparsa ,lasciando intravedere unicamente la ruota dentata. Anche per il bilanciere posto su di essa si è studiata la soluzione a scomparsa ,dentro il prolungamento della cassa che ingloba l'orologio regolafetta .Si noti il dettaglio per regolare la fetta con quale minuziosa cura delle proporzioni sia stato realizzato.
Il sistema di fissaggio del pezzo è composto da due aste, unite da un braccio dentato che si blocca alla cremagliera; il carrello può avanzare lentamente movimentando la manopola posta sulla ruota dentata; il movimento rapido verso la lama e verso il lato opposto si ottiene semplicemente ruotando il pomello al centro del piatto che fa sganciare il pettine dalla vite senza fine.
Il grande volano a fiori riporta la scritta "u.s slicing machine co.-la porte ind."
Prodotta tra il 1916 e il 1919